Spiaggiàti

La maggioranza si appresta ad approvare il P.U.A (Piano Utilizzo Arenili), con tutta probabilità pubblicheremo un nostro approfondimento in merito, oggi vogliamo però mostrarVi un nostro punto di vista su come dovrebbe essere gestita la cosa se si mirasse al bene pubblico e ad una gestione sana delle nostre risorse.

1 – Non Siamo il Mare – la prima cosa che un’Amministrazione normale farebbe è quella di prendere atto che il Lago non è il Mare, semplice! Peccato che nessuno fino ad ora lo abbia fatto! Perché scimmiottare modelli che peraltro si sono dimostrati fallimentari? Il Lago ha delle peculiarità naturalistiche, geografiche, biologiche e storiche che impongono di affrontare ogni discorso che lo riguarda rispettando questa diversità.

Il Modello Turistico del Mare (ossia quello fino ad ora offerto) NON è adatto al Lago.

Il Modello Turistico offerto dal Litorale Romano è uno dei peggiori in circolazione – dipendesse da noi ne prenderemmo le distanze.

2 – 6 Litorali Diversi Quindi 6 Proposte Diverse – Semplificando molto possiamo dire che Anguillara ha ben 6 litorali diversi, 1) Quello di Martignano, 2) Quello che va dal Giardino dei Pescatori alla Marmotta passando per la Boricella, 3) Quello che va dal Teatro dei Soldati fino allo Chalet, 4) Quello che va dallo Chalet alla Curva del Pizzo, 5) Quello che va dalla Curva del Pizzo all’inizio di Vigna di Valle, 6) Vigna di Valle – ognuno di questi rappresenta un unicum e sono tutti diversissimi tra loro, se per Martignano, Vigna di Valle e via Belloni proponi soluzioni uguali significa che non hai capito – quindi non rispetterai – queste unicità.

3 – Rispetto Della Libera Fruizione – c’è la cattiva abitudine nel nostro Paese di tentare di aggirare la Legge, ne abbiamo una che stabilisce che per ogni tot di metri dati in concessione ci deve essere un tot di spiaggia libera, cosa fa l’amministratore che deve recuperare terreno elettorale perso per scelte scellerate? Fa mercato della cosa pubblica, cerca di aggirare questa legge e va a piazzare tutte le c.d. “spiagge libere” in luoghi di fatto inaccessibili, difficilmente accessibili o già occupati, questo gli consente di destinare a concessioni l’intera costa di fatto fruibile o la massima parte di questa. Non è rispettoso, è robaccia scorretta, consente magari un tornaconto elettorale (avrai qualcuno che deve ringraziarti perché gli hai dato una concessione) ma non rispetta nè la norma nè il fatto che le nostre spiagge sono di pubblica appartenenza, non sono tue.

4 – Il Lago è Più Importante delle Concessioni delle Spiagge – quando dai in concessione una spiaggia non puoi e non devi dimenticare che il Lago ha una sua naturale oscillazione, nei momenti in cui raggiunge lo zero idrometrico (163,04 m.s.l.m.) una grande parte delle spiagge viene sommersa. Questa cosa devi ricordartela e soprattutto devi ricordarla al concessionario, se il Lago cresce la sua concessione finisce sott’acqua e lui non ha diritto a nulla perché si deve assumere quel “rischio di impresa” che deve essergli chiarito fin dall’inizio (e dire che questo elementare principio di diritto si è affermato nella nostra storia giuridica grazie ad un caso avvenuto proprio ad Anguillara, Rutilia Polla vi dice qualcosa?) in difetto accade esattamente quello che è già accaduto, il Lago torna al suo zero naturale ed il concessionario di turno ritiene di avere il Diritto di chiedere all’amministratore di turno di abbassarne il livello perché non ha più spiaggia, come se il suo individuale (seppur legittimo) interesse ad esercitare la concessione debba o possa prevalere sul Diritto collettivo ad avere un Lago in salute e a conservare la risorsa idrica, l’amministratore di turno poi, attento al suo interesse politico, magari gli dà anche retta. Chi non capisce questa banalità non dovrebbe poter amministrare e sicuramente non dovrebbe avere una concessione. Per farla brevissima, se Anguillara non è ancora definitivamente la peggiore periferia di Roma lo deve solo ed esclusivamente al Lago, non certo alla concessione di chi in cabina elettorale dovrà dire un grazie per averla ottenuta.

LA NOSTRA CONCEZIONE DI SPIAGGE – Poca filosofia, tanto pragmatismo:

1 – Cancellare quel processo perverso di Riminizzazione che ci porta da decenni ad offrire al turista esattamente quello che troverebbe a Palidoro, siamo un’altra cosa e dobbiamo offrire un’altra cosa, la gente da noi deve venire perché trova quel che di unico abbiamo e non perché trova quel che troverebbe in una Santa Marinella.

2 – Rispettare le naturali vocazioni e connotazione dei luoghi, in questo specifico momento le nostre spiagge si presentano – gradevolissime – ricoperte da un verde strato di erba (le foto pubblicate sono state fatte oggi 22.02.2025). Ovunque altrove (persino al mare) hanno capito che erbetta fresca sotto ai piedi è meglio di sabbia polverosa e rovente. Ovunque ma non da noi – implacabilmente ad ogni inizio stagione “si alza un fregno” (Cit. Ennio Flaiano) che prende un trattore con una fresa meccanica e cancella ogni traccia di verde in nome di uno psichiatrico concetto di “pulizia” – Vi sveliamo un segreto, per avere un ambiente pulito si deve pulire! Anche se fresi non risolvi nulla, devi pulire! Un pratino curato dà una sensazione di ordine, freschezza e pulizia che una spiaggia fresata e impolverata non riuscirà mai a dare. Peraltro è anche molto facile da mantenere, l’acqua la hai a due centimetri. Il turista che cerca il prato è un turista che mediamente spende di più e che in genere ha anche un altro livello di rispetto – preferirlo conviene (trovate qualche utile spunto di riflessione qui).

Oggi (22.02.2025) via Belloni è così, poi arriverà un Trattore.
Vigna di Valle oggi (22.02.2025) è così poi arriverà un trattore.


3 – Coinvolgere, auspicabilmente tutta la cittadinanza. Ci andrebbe bene che ad esser coinvolto fosse anche solo chi è in qualche modo interessato dagli effetti delle tue decisioni, avere la gente dalla tua è più importante che avere qualche concessionario che ti deve un grazie, un grazie non cancella il diritto di chi vuole opporsi quindi se fai qualcosa di bello rischi di farlo fallire perché non hai seguito le regole che ti impongono di coinvolgere chi deve essere coinvolto, in termini molto prosaici, ti puoi anche sentire un Re ma un Re intelligente capisce che far calare le decisioni dall’alto è controproducente.


4 – Martignano, è di fatto una Riserva (o meglio dovrebbe esserlo) e come tale la devi trattare ed offrire ai tuoi ospiti, quello che intendi farci lo progetti insieme al Parco, a braccetto col Parco ed auspicabilmente lo fai fare a qualcuno che ha una specifica competenza in materia di pianificazione e gestione ambientale, di offerte compatibili con queste esigenze ce ne sono a migliaia, non devi neanche sforzarti di immaginare qualcosa, basterebbe copiare chi ha fatto meglio di te, se la tua offerta a Martignano insomma è fare chioschi, lettini ed ombrelloni significa che non hai capito Martignano e che lì zone di ombra le puoi creare naturali, che ombrelloni o lettini stonano pure un pò, stai pensando ad una Santa Marinella qualsiasi non al più bel Lago vulcanico mai visto.

5 – Via Reginaldo Belloni, il primo tratto (Soldati – Chalet del Lago) è una passeggiata urbana, ampiamente antropizzata a livello residenziale e non solo stagionale, la promiscuità con la balneazione è inopportuna, anche sgradevole, in questo primo tratto l’erba curata è un imperativo, non si fa il bagno anche perché c’è un Santuario ed a prescindere dal fatto che si creda o meno si deve portare rispetto. Il secondo tratto (Chalet – Curva del Pizzo) può serenamente essere destinato alla balneazione ma devi selezionare e nel Turismo la selezione la fai con l’offerta. Se non cambi radicalmente registro ti sei autocondannato a quel turismo chiassoso, sudato, sgangherato che hai visto fino ad ora, in questo senso sarebbe opportuno, secondo noi, iniziare a coinvolgere i frontisti del litorale (se non ci arrivi col buonsenso che è necessario ti ci fa arrivare la Legge…) ed inizi a ragionare con loro sulla possibilità che siano proprio questi a iniziare ad offrire qualcosa in termini di commercio, ristorazione, servizi etc… Se non li coinvolgi è sufficiente che uno solo di questi si alzi e faccia un ricorso giudiziario qualsiasi per far fermare tutto e per far fallire qualunque offerta turistica, Vigna di Valle è crollata proprio per questo, la memoria è importante.

Fig. 3 Esempio di Lido Urbano


6 – Vigna di Valle – Se dipendesse da noi (N.B. il discorso vale anche per via Reginaldo Belloni e Martignano) non esisterebbero concessioni private pure e semplici come le vediamo oggi, la normativa vigente consente anche di pensare ad una gestione diretta dal Comune con propri mezzi e propri dipendenti anche stagionali (si può fare – leggete qui) il che comporta ovviamente la necessità di saperlo fare ma anche laddove ci si dovesse arrendere al fatto che il Pubblico non sia in grado di gestire nulla (e questo dipende dalla qualità di chi amministra) si può serenamente accogliere una gestione privata sotto stretto (stretto!) controllo pubblico. Negli anni passati venne pubblicata una bozza progetto di facilissima realizzazione, non a caso ci mise mano, oltre ad un architetto (bravissimo peraltro) un Ecologo (e che Ecologo) che di “progettini” niente male perfettamente in grado di coniugare ambiente, turismo e storia dei luoghi intorno a noi ne ha fatti parecchi, ecco secondo noi basterebbe fare quello, se lo volete vedere ve ne pubblichiamo degli estratti, li trovate qui.

Nei prossimi giorni vedremo insieme questo benedetto P.U.A. e valuteremo con voi se è andato o meno nella direzione di rispetto che abbiamo descritto, nel frattempo ogni vostro commento, ogni vostra critica saranno per noi preziosi, utili e graditissimi.

Leda Catarci & Francesco Falconi.

13 thoughts on “Spiaggiàti

  1. Molto interessante e concordo su tutto. Ho paura che però la arroganza e l’impunità che regna in chi ci governa non si “piegherà” ad accettare un modello di gestione diverso, proposto dall’opposizione, ancorché migliore, solo per dire qui comando io e per continuare indisturbata a fare favori a destra e sinistra.
    Chi ci governa non ha interesse a migliorare la nostra vita ma solo a migliorare quella dei propri amici.
    Basti pensare alla concessione del chiosco sull’arena le Belloni, vicino al punto informazione…..una indecenza, uno sciattume, sporco ed indecoroso, sotto gli occhi di tutti…e nessuno dice niente!
    Comunque seguirò lo sviluppo degli eventi e mi metto a disposizione qualora ci fosse qualche iniziativa per opporsi alle politiche indecenti.

      1. Un vero peccato Roberto, anche dal punto di vista economico se si vuole, moltissimi dei fondi del PNRR riguardano infatti ambiti o politiche ambientali, di recupero, di riqualificazioni. Fino a che si continuerà a preferire l’inaugurazione alla manutenzione avremo effetti nefasti.

    1. Ciao Paolo, credo che purtroppo il problema sia più ampio, non riguarda solo chi ci amministra, ci siamo adeguati (chi più, chi meno) ad un modello di bruttezza diffusa, ci stiamo abituando all’antiestetico. Una cosa che fa danni enormi.

  2. Di seguito un Promemoria inviato al Sindaco di allora (Anselmo) sullo specifico argomento, quanto mai attuale seppure del 2017
    Anguillara Sabazia, 11 maggio 2017
    Cortese attenzione del Sindaco di Anguillara S. Sig.ra Sabrina ANSELMO
    __________
    Oggetto: Riassetto dell’arenile Lungolago R. Belloni.
    Sig. Sindaco,
    premesso che il tentativo in atto di assicurare il decoro che finora mancava nell’utilizzo degli arenili è del tutto condivisibile e lodevole, a parere dello scrivente, nel contesto della riorganizzazione generale, ci sono degli aspetti, nel prosieguo esplicitati, che vanno affrontati con rigorosa attenzione.
    1. Deliberazione G. C. n. 44 del 23/03/2017: Arenile L.lago R. Belloni – Determinazioni.
    a. Nella Deliberazione viene suddiviso l’arenile in due zone:
    – Zona “B”, da Piazza del Molo e fino allo Chalet del Lago, dove non sarà consentita la balneazione e dove, nell’ambito dei tratti di arenile dati in concessione, è stata prevista la collocazione di “ombrelloni, salottini e banconi per somministrazione”;
    – Zona “C”, dallo Chalet del Lago e fino al “Pizzo”, dove sarà consentita la balneazione e dove sarà possibile collocare ombrelloni e lettini a noleggio.

    b. Valutazioni:
    – Nella considerazione che la durata della stagione è stata fissata in 120 giorni e che la zona “B” ricade in un’area considerata a tutti gli effetti “RESIDENZIALE” e non certo “LUDICA”, al fine di salvaguardare, come recita l’art. 659 C.C., “le occupazioni ed il riposo delle persone”, devono essere normate rigorosamente le attività consentite nelle suddette concessioni e gli orari di funzionamento che non potranno eccedere le ore destinate normalmente al riposo (max ore 2400).
    Insomma, data la vicinanza dei fabbricati abitativi alla spiaggia ed il fenomeno naturale in seguito al quale qualsiasi emissione rumorosa prodotta in vicinanza dell’acqua viene riverberata indietro, non si può pensare di consegnare i residenti della zona a realtà del tipo “MOVIDA ROMAGNOLA”, dove i gestori dei stabilimenti fanno a gara per accaparrarsi i clienti a suon di eventi, notti bianche, rosa etc, e quant’altro.
    Per fare ciò, oltre a normare in maniera stringente le attività, come già detto, occorre una azione di controllo della Polizia Locale con una presenza sui luoghi protratta anche oltre le ore 2400!, cosa che purtroppo non sarà possibile dato il numero degli agenti a disposizione e le risorse economiche che non credo così floride.
    In conclusione credo proprio che, così stando le cose, a noi residenti non resti altro da fare che espatriare o mettere in atto una strenua battaglia legale a suon di Esposti e Querele!, ben magra prospettiva.
    Col. g. (c.a.) Francesco CANGIULLO
    (06.9968284 – 349.4297728)

    1. Beh direi illuminante no? E’ evidente che i problemi si ripropongono tali e quali senza quasi soluzione di continuità, io non so come si possa ritenere di affrontare le stesse tematiche irrisolte adottando gli stessi identici comportamenti che non solo non le hanno risolte ma che probabilmente le hanno causate. Una domanda su tutte, userò il “tu” per ragioni di netiquette e non per mancanza di rispetto: Da quanto ho compreso te sei una delle persone che sarà interessata dalla regolamentazione delle spiagge perchè vivi in loro prossimità, sei stato notiziato del fatto che si stava adottando un nuovo Piano Utilizzo Arenili?

  3. Non dimentichiamoci di regolare gli accampamenti sulle spiagge . I bivacchi di pseudo turisti incontrollati anche no. Controlliamo anche le persone che non “sapendo leggere i cartelli” continuano a dar da nanguare avanzi agli uccelli acquatici.

    1. Buongiorno Monica, concordo ma credo che sia opportuno capirci su cosa intendiamo per bivacco, una famigliola o un gruppo di amici che si stendono sul plaid a fare un ordinato picnic va benissimo, il problema nasce come sempre dalla depravazione o dall’estremizzazione dei concetti, ecco che un picnic sul plaid diventa un pranzo sudato e unto di 100 persone con lo stereo a 3000 watt. Imporre un divieto è sempre un fallimento, significa che non sei riuscito ad ottenere lo stesso risultato diversamente, qui vale la teoria della finestra rotta, se proporrai un’offerta turistica in stile Rimini avrai Rimini, se proporrai qualcosa di diverso avrai qualcosa di diverso. Ora va capito cosa si vuole.

  4. Un territorio che andrebbe preservato in tutta la sua delicatezza ecosistemica destinato a diventare un parcheggio di immondizia e di irrispettosi. Non è accettabile puntare solo al lato economico. Esistono forme di turismo più rispettose e sostenibili. Bisogna educare la collettività al rispetto ambientale ( e non solo ) invece che appecoronarci al solo Dio danaro. Eppure leggi sono state fatte …. Termini come: fascia di rispetto dagli arenili, VAS , Rete Natura 2000 ,Piano del Parco, sono alcuni degli strumenti utili per far conciliare attività economiche adattandole a contesti naturalistici. Finché non si darà il giusto valore a un singolo albero come bene collettivo, come possiamo pretendere un PUA? Valorizzare nel rispetto della natura e delle criticità locali dovrebbe essere una vera opportunità per Anguillara… per distinguersi dal resto delle periferie romane…. Eppure sembra di assistere all’ iconica scena del film della Sora Lella :<> che peccato…

Rispondi a Roberto Lanzini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *