Piazza del Dolo (la chiamano così).

Ovvero Via dei Matti n. 0.

(“Piazza del Dolo” non è una nostra invenzione, l’abbiamo trovata nei social in un lontano passato, quando la piazza venne “ristrutturata” poi abbiamo scoperto che esiste una “Piazza Cantiere” nel Comune di Dolo).

Premessa – Per onestà intellettuale dobbiamo confessare di aver sempre pensato che questi famosi “dehors” in realtà dovessero essere chiamati con il loro vero nome ossia raddoppi di cubatura ad uso privato su terreno pubblico.

Di quelli su Piazza del Molo nello specifico abbiamo sempre pensato che fossero oltretutto bruttissimi al punto di essere addirittura offensivi e non finiremo mai di ringraziare quel singolo e solo esercente (un paio in realtà) “un pò più avanti” che si è sottratto a quella logica perversa che ad un certo punto ne ha tentato di imporre anche irrispettose forme e materiali – grazie, grazie, grazie! Abbiamo fede in te e nel tuo senso del bello.

Abbiamo sempre pensato ad una Piazza, invece, con arredi urbani di buon gusto (per noi eleganza significa “togliere”) ed una importante alberatura sotto la quale poter posizionare e poi rimuovere all’occorrenza qualche tavolino leggero, qualche sedia leggera e qualche ombrelloncino.

QUESTA E’ LA NOSTRA IDEA DI PIAZZA, DOVE LA POSSIBILITÀ DI FRUIZIONE DEL PUBBLICO TROVA UN MIGLIORAMENTO E NON UN OSTACOLO NEL CORRETTO ESERCIZIO DEL PRIVATO.

Analisi della vicenda – Sulla recente e farsesca vicenda leva/metti dei “dehors” abbiamo letto tanto e abbiamo deciso di condividere con Voi una nostra riflessione che è soggettiva e non pretende di avere il crisma dell’obiettività.

Ma Vi sembra plausibile che un privato faccia un investimento e basi la sua attività su qualcosa di irregolare mettendo così a rischio la sua stessa impresa?
A noi sembra davvero improbabile, non che alle nostre latitudini sia impossibile ma la vediamo davvero difficile.

Non sarà forse più probabile che il privato abbia fatto le sue mosse secondo quanto prescritto e che invece il Comune non abbia dato le risposte (positive o negative) che doveva dare?

La storia di queste strutture risale al passato, alla Giunta 5S (che fatti alla mano non ci sembra tanto peggiore dell’attuale che non a caso ha appena ri-autorizzato la ricollocazione degli stessi identici dehors nelle stesse identiche posizioni con possibili aggravamenti futuri di cui parleremo avanti).

La Giunta dei 5S decise di autorizzarne la collocazione temporanea arrivando addirittura a prevederne (imporne?) una specifica modalità costruttiva sulla cui riuscita estetica potremmo discutere ore ed ore ma che ci sembra perfettamente coerente sia con chi ci ha amministrato in passato sia con chi ci sta amministrando ora (il cui canone estetico non dobbiamo dimenticarlo mai è una ruota di 30 metri con migliaia di luci di ogni colore e con Despacito sparato a ripetizione a 2000 db).
La collocazione da temporanea divenne stabile (le tradizioni italiche vanno rispettate) e da stabile divenne imperitura, occupativa e privativa.

Il COVID fece il resto, le normative emergenziali indicarono nell’esercizio all’aria aperta una condizione di fatto imposta per contenere la diffusione dei contagi e permetteteci di dire che questo cozza davvero tanto con la constatazione che i “nostri” dehors alla fin fine invece sono ed erano di fatto chiusi (con dei plexiglass e contenenti luci al neon che richiamano nomi esotici e frigoriferi con colori sgargianti in bella vista).

Queste normative consentirono diverse proroghe di tali tipo di soluzioni, proroghe sulle quali con tutta probabilità il nostro amatissimo Comune si è seduto, eh si perchè se i dehors ad un certo punto sono stati tolti significa che a monte una irregolarità a cui porre rimedio c’era ed è davvero molto difficile pensare che il Comune non ne fosse a conoscenza (e se fosse così sarebbe anche peggio) perchè guarda caso era il soggetto che innanzitutto doveva evitare che si verificasse e che avrebbe peraltro dovuto controllare, indagarla, verificarla ed eventualmente sanzionarla.

Quei dehors sono collocati peraltro in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico pertanto la loro realizzazione doveva ricevere il placet anche dalla Sovrintendenza.

Ci sembra ragionevole pensare che i titolari degli esercizi non solo abbiano fatto le dovute domande alla Sovrintendenza ma che le abbiano fatte con altrettanto ragionevole anticipo rispetto alle proroghe proposte dalle norme anti-COVID (l’ultima contenuta nel DL Milleproroghe che trovate qui).

Conoscendo le dinamiche amministrative ci sembra ragionevole pensare che i titolari degli esercizi possano anche aver ricevuto dalla Sovrintendenza risposta (secondo noi positiva) e che a questo punto il Comune avrebbe dovuto rilasciare il suo provvedimento amministrativo concessorio o di diniego.

Ci sembra ragionevole pensare che l’inghippo si sia verificato qui, e che quindi a valle di una autorizzazione rilasciata nei tempi della Sovrintendenza sia venuto a mancare il successivo e necessario passo del Comune (ma che strano, un Comune che invece ai tempi della famosa ruota panoramica si dimostrò così celere da rilasciare permessi di ogni tipo a tempo di record calpestando selvaggiamente il diritto di notiziare i contro-interessati dell’avvio del procedimento amministrativo).

Una nostra riflessione – Sempre per onestà intellettuale dobbiamo ora fare una considerazione se le cose sono andate davvero così la questione che ci si presenterebbe sarebbe piuttosto grave ed assumerebbe anche una rilevanza giuridica e non solo politico amministrativa – si perchè se non emetti un provvedimento, sei già responsabile per omissione (in fin dei conti sei sempre quello che dovevi emetterlo, positivo o negativo che fosse) e se non emettendolo tolleri che qualcosa sul tuo territorio venga svolta senza la tua prescritta autorizzazione e per di più in una situazione di irregolarità allora porresti in essere un comportamento chiaramente improntato ad una connivenza di fatto che andrebbe bene se ragioni con un tuo amico di qualcosa che è tuo e solo tuo e che invece ti rende totalmente inadatto ad amministrare la cosa pubblica.

Lo diciamo subito senza peli sulla lingua – in un Paese dove l’Amministrazione della cosa pubblica è questione che si impronta a serietà e dove per fare l’Amministratore pubblico devi avere anche uno spessore istituzionale una mancanza come quella che abbiamo visto o una connivenza di questo genere avrebbero comportato le dimissioni immediate di chi ne è responsabile e di chi lo ha scelto (si perchè nei paesi seri chi sceglie risponde della scelta) ma non vi preoccupate, non abbiamo amministratori di questo tipo e non correremo quindi questo rischio.

Questa maggioranza è insediata da quasi quattro anni ed ha avuto quasi quattro anni per occuparsi di Piazza del Molo e poteva farlo contando su normative specifiche ed una marea di soldi che nessuna amministrazione prima di essa ha mai potuto neanche sognare e l’unica cosa che è riuscita a fare è NON rilasciare alcun provvedimento in merito.


Sappiamo da voci di popolo (vox Dei? Uhmmm) che la vicenda dei Dehors abbia avuto inizio a seguito di una denuncia anonima (sia denuncia che anonima sono termini femminili – è ingiusto! E’ ingiusto?) e questo aggrava ancora di più la cosa perchè significa che i titolari di esercizi privati sono stati lasciati in una situazione di irregolarità che non si è “risolta” per un intervento di chi doveva (rilasciare permessi o negare permessi controllare, sanzionare, ordinare) ma per un intervento esterno ed anche un pò vigliacco, però va detto che questa vigliaccheria si aggiunge e non si sostituisce a quella incapacità a quella connivenza ed a quella mancanza di spessore di cui abbiamo parlato, insomma questa vicenda è davvero imbarazzante da qualunque lato la si guardi.


Analisi delle lamentele
– Abbiamo letto ed ascoltato molte lamentele sia di persona che tramite i consueti canali di comunicazione, è sempre opportuno dare massima importanza alla lamentela di qualcuno ma se permettete dei distinguo sono d’obbligo:


1 – Se avete legittimamente votato l‘amministrazione Pizzigallo avete votato per una coalizione che geneticamente è fatta da politici conservatori.

Ora noi vi chiediamo se vi sembra intelligente votare per dei conservatori ed attendersi che non “conservino” lo status quo. Si sono candidati per quello!

2 -Stesso discorso possiamo fare per chi vota coalizioni che candidano persone che occupano (e secondo noi anche male) quella piazze e poi si lamentano se la piazza è occupata (magari anche male).

Lecito per tutti lamentarsi, lecito per noi fare dei distinguo in base all’origine della lamentela.

Prospettive per il futuro – Per noi è abbastanza chiaro che i Dehors siano stati smontati per far risultare almeno fittiziamente “ottemperato” un provvedimento di rimozione che dopo la denuncia è divenuto inevitabile (che sconfitta! Che fallimento!) ed è anche piuttosto chiaro che si siano potuti rimontare il giorno dopo perchè contestualmente al provvedimento di rimozione ne è stato rilasciato un altro di autorizzazione – con tutta probabilità temporanea – che con altrettanta probabilità rappresenta una soluzione ponte verso una autorizzazione più stabile.

Voi capite da soli una cosa, se io devo smontare e rimontare un dehors spendendo un sacco di soldi e se poi devo anche fare tutta la trafila amministrativa per lasciarcelo (spendendo altri soldi) il tutto perchè io ho fatto quello che dovevo e te invece no allora come minimo avanzerò a te la richiesta di rendere la mia autorizzazione più stabile, più duratura e perchè no anche più ampia, e la sapete una cosa?

È perfettamente legittimo che il privato faccia questo tipo di domanda (sebbene a nostro modo di vedere molto miope ed autolesionista), la differenza dovrà farla l’interlocutore pubblico che dovrà contrapporre a questa istanza privata l’esigenza pubblica (sempre che le sue responsabilità gli consentano di contrapporre qualcosa).

Abbiamo un bel problema: L’interlocutore pubblico in questo caso sarà lo stesso che in quasi 4 anni non è stato capace di fare un controllo, di rilasciare un provvedimento, di far operare in legittimità gli esercenti, che ha appena autorizzato il ricollocamento degli stessi dehors dei 5S ed a cui piacciono tanto le cose grosse, super-colorate, con migliaia di luci stroboscopiche e che fanno tanto rumore.

PERMETTETE UN VELO DI PREOCCUPAZIONE?

Questa amministrazione ad un certo punto Vi proporrà la soluzione del “problema” Piazza del Molo, ricordatevi allora che questo problema, senza questa amministrazione, non sarebbe esistito!

(Se volete conoscere come si sta evolvendo giuridicamente la questione “dehors” trovate degli spunti interessanti qui)

Leda Catarci, Francesco Falconi

5 thoughts on “Piazza del Dolo (la chiamano così).

  1. È giusto rispettare la legge le regole è giusto rispettare il paesaggio e da cittadino chiedo che ci siano spazi attrezzati per giovani e che è giusto nel rispetto delle regole vivacizzare un Paese il rischiò secondo il mio umile pensiero è che si rischia la desolazione. Per carità è giusto fare tutto nel rispetto ma è giusto creare.

    1. Buonasera Roberta, non umile ma intelligente pensiero, crediamo che il discrimine sia sempre nelle modalità. non solo si può vivacizzare un paese e non solo di deve evitare la desolazione ma ci sono modo e modi. Ci sono modi leciti e modi illeciti, modi educati e modi ineducati, ci sono modi che ti fanno crescere ed altri che invece ti affossano.Noi pensiamo che un’offerta più educata attragga una clientela ed un tipo di turismo più educato e pensiamo che si debba puntare su quello perchè quello secondo noi conviene.

    1. Ciao Stefano, ne abbiamo parlato diffusamente (ad esempio qui ma non solo – https://www.a297.it/?s=piscina) e lo abbiamo fatto anche in consiglio comunale, ti basti sapere che stata approvata una spesa assai rilevante senza neanche fare uno studio di tenuta economica. Questo è uno di quei tanti casi che ci hanno portato a ritenere l’operato di questa maggioranza più vicino a quello di un comitato d’affari che deve elargire appalti che a quello di una pubblica amministrazione oculata.

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