LA SINDROME DEL TAGLIO DEL NASTRO ROSSO – (piscine piene di dobloni d’oro e altre opere ad orologeria fatte con soldi pubblici di nascosto dal pubblico).

➡️ Non è un mistero! Abbiamo sempre ritenuto che il presupposto principale di un’opera pubblica passi attraverso una sua adozione partecipata, Amministrazioni che non hanno nulla da temere in fondo non lesinano in eventi di condivisione prima di qualunque decisione.

➡️ Ora per favore diteci: 

Siete mai stati chiamati ad esprimere un’opinione su di un’opera pubblica durante questa amministrazione?

Sapete quali sono le opere che dovrebbero essere realizzate con i fondi del PNRR?

Queste opere pubbliche sono state il frutto di un processo di scelta condivisa con voi oppure vi sono arrivate calate dall’alto?

Vi risulta che per la realizzazione delle stesse e per la relativa progettazione siano state svolte delle procedure competitive oppure vi risulta che vi sia il ricorso pressoché sistematico ad affidamenti diretti?

➡️ Il presupposto logico di ogni ragionamento è il dato storico – iniziamo da questo!

Il dato storico di Anguillara è impietoso: abbiamo un gigantesco problema di manutenzione ordinaria e straordinaria, un territorio molto vasto e disordinato, tanti problemi, pochi strumenti per risolverli nessuna organizzazione. Quando non manca l’acqua manca l’elettricità, se un problema non c’è in quartiere si verifica in un altro, se l’acqua è potabile si è aperta una nuova voragine etc…

➡️ Se non si ha chiaro il quadro delle priorità allora di problema gigantesco ce ne è un altro.

I soliti maldicenti dicono che c’è solo da pazientare, in fondo tra un anno e mezzo / due ci saranno le elezioni e come per magia inizieranno a fiorire cantieri, asfaltature etc.

Fare riparazioni o dare vita a cantieri a ridosso del periodo elettorale consentirebbe all’amministrazione infatti di rifarsi una faccia e dare l’impressione di avere un’efficienza che differentemente risulterebbe smentita nei fatti.

📲 Una sorta di obsolescenza programmata ma al contrario.

Se l’opinione del maldicente trovasse una conferma allora bisognerebbe augurarsi che ci fosse un’elezione all’anno oppure – e sarebbe di certo meglio – che l’elettorato maturasse consapevolezza che tenere tre/quattro anni un paese nell’incuria più totale è una ragione più che valida per non votare chi ce lo ha tenuto dovendo fare l’esatto contrario.

Se da un lato sull’obsolescenza programmata si sta creando un vasto movimento di opinione, in ambito elettorale è necessario invece che il corpo votante maturi una consapevolezza e abbandoni il senso di resa che in vasta misura lo caratterizza e che è tristemente documentato dal fenomeno dell’astensionismo.

Crediamo che la verità stia nel mezzo, se da un lato l’amministrazione “uscente” ha l’ovvia convenienza di concentrare la realizzazione di alcune opere al termine del mandato per consolidare nell’elettorato la memoria del proprio operato è anche vero che alcune opere hanno effettivamente bisogno di una genesi complessa, tale da renderle possibili solo dopo un lungo periodo di gestazione (ovviamente la lunghezza di tale periodo è inversamente proporzionata alla capacità di chi opera, più un’amministrazione è capace, minore è il tempo di realizzazione).

⚠️ Questo è un discorso che non trova però applicazione nella manutenzione, quella dovrebbe essere programmata, quotidiana, costante ed allora c’è da chiedersi se – nell’intento di realizzare nuove opere – si stiano sacrificando energie e risorse a discapito della manutenzione.

⛔Se hai ad esempio un solo Tecnico Capo-Area e lo costringi ad occuparsi di progetti fantasmagorici significa che avrà meno tempo (o forse non ne avrà proprio) per occuparsi della manutenzione ordinaria del Paese ed è allora ovvio che il Paese vivrà nell’incuria, sarebbe assurdo il contrario. Se non si riesce a manutenere quello che si ha allora fare qualcosa di nuovo non solo è inopportuno ma non è neanche conveniente per il Paese perchè non farà altro che diluire e compromettere risorse già inadeguate a gestire l’ordinario.

C’è da chiedersi allora a questo punto a chi siano utili tali opere straordinarie o addirittura se siano davvero utili.

➡️ Forse è conveniente per chi vorrà essere rieletto, si fa affidamento sulla memoria miope e corta di un paese che di fronte all’inaugurazione di una nuova opera sarà disposto a dimenticare l’incuria passata, abbiamo deciso di chiamare questo fenomeno “sindrome del taglio del nastro rosso”.

Accade per questo che il politico di turno concentri le sue energie su opere che possano destare “effetto meraviglia”, devono essere più appariscenti che utili grandi, impattanti e con mille luci per intenderci, possono anche essere utili ma devono essere soprattuto appariscenti come una piscina  da milioni e milioni di euro per intenderci.

PROPRIO LA PISCINA COMUNALE CI IMPONE UNA RIFLESSIONE:

➡️ Si parta da un presupposto, se la piscina dovesse aprire e dovesse funzionare ne saremmo solo contenti, sappiamo però cosa non l’ha fatta funzionare fino ad ora e vogliamo che si eviti di rifare gli stessi errori, sappiamo che per reggere deve essere economicamente sostenibile altrimenti chiuderebbe – esattamente come già avvenuto – due giorni dopo la sua inaugurazione che – a questo punto – sarebbe utile solo a chi taglia sul famoso nastro di cui parlavamo.

✅ Per questa ragione – oggi come ieri – è (sarebbe) necessario fare uno studio economico in grado di darci un quadro chiaro, bisognerà vedere se la Piscina sarà in grado di generare un utile economico o meno, nel caso negativo parleremo di una perdita, una passività, allora in questo caso sarà necessario vedere se si è in grado o meno di sostenere economicamente questa perdita, si può anche accettare infatti che a fronte del servizio reso alla cittadinanza il Comune possa sobbarcarsi un’uscita ma dovrà essere un’uscita che ci si deve poter permettere e in questo senso l’indagine economica risulta ancora più importante.

✅ Insomma… non si scappa, che tu ci guadagni o che tu ci perda uno studio economico lo devi comunque fare! Se pensi all’utilità pubblica si intende… Se pensi ad altre utilità puoi anche non farlo!

Vi roviniamo la sorpresa… indovinate un po? Anguillara non lo ha fatto!

❓Come si fa un’indagine economica sulla tenuta di una piscina?

➡️ Esattamente come la farebbe chi vuole dare vita ad una attività, è un discorso tecnico che affrontano i tecnici, riassumendo in linea di massima si mettono sul tavolo le aspettative delle entrate che genererà (derivanti per lo più dal costo degli ingressi e degli abbonamenti degli utenti) e delle uscite necessarie per tenerla aperta (costo dei materiali, costo del riscaldamento, dell’illuminazione, dell’acqua, del cloro, degli stipendi dei dipendenti, non ultima la tassazione etc…) e si fa un paragone – questa indagine prende il nome di 1) STUDIO DI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA.

➡️ Diviene quindi importante capire quanta gente ci si aspetta che ci vada e per questo va fatto uno studio sul cosiddetto bacino di utenza che terrà in considerazione il territorio da cui ci si aspetta che la gente affluisca e quante altre piscine in concorrenza incidano su quel territorio – questo studio prende il nome di 2) VALUTAZIONE DEL BACINO DI UTENZA.

➡️ Una volta raccolti questi dati va fatta una sorta di simulazione di come potrà essere gestita la piscina per farla reggere (quanto ci entrerà al mese, quanti stipendi pagheremo al mese, quanto materiale consumeremo, quanti stipendi pagheremo, le tasse ed il fisco quanto mi chiederanno) – questa simulazione prende il nome di 3) PIANO ECONOMICO GESTIONALE.

➡️ In aggiunta a quanto sopra va valutato se esistano già delle 4) MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DEI PRIVATI e questo al fine di valutare l’opzione migliore, gestirla direttamente oppure darla in gestione?

💰💰 Quello che dobbiamo capire a questo punto è quanto sia costata ai cittadini italiani questa piscina, per costruirla la Regione (soldi pubblici) ha stanziato inizialmente la somma di 3 milioni di euro… senza la copertura…. per fare poi la copertura è iniziata un’odissea, tra progettazione, realizzazione e oneri per la sicurezza abbiamo impegnato inizialmente la spesa ulteriore di 1,1 milioni (poi ridotti ad 800 mila euro abbondanti sempre di soldi pubblici si intende), nelle more abbiamo pagato di tutto, dai Vigili del Fuoco agli Avvocati ed ai tecnici per le perizie utili al contenzioso giudiziario (si perchè ovviamente siamo anche finiti in causa con la Società che aveva vinto la gara d’appalto per la copertura), per finire alle ditte per la la pulizia di un plesso che si ri-sporcava il giorno dopo, abbiamo risolto un contratto e ne abbiamo rifatto un altro… secondo le dichiarazioni reperite sembra che anche la Provincia abbia elargito fondi (con tanto di toni trionfalistici).

OGGI con i fondi del PNRR (ricordiamolo: sono dei prestiti che noi italiani dovremo restituire con gli interessi),  sosterremo l’ulteriore spesa di € 2.3 milioni di euro (2.288.064,00 per l’esattezza… ma sempre di soldi pubblici che serviranno principalmente per la piscina e residualmente per la sistemazione delle aree ad essa limitrofe).

💰💰 Ma vi rendete conto di quanti soldi siano? Se per esercizio di scuola facciamo la semplice somma algebrica SUPERIAMO I SEI MILIONI DI EURO!

⚠️ Pensiamo di non essere gli unici a ritenere che con somme del genere la piscina dovrebbe essere tempestata di diamanti e riempita di dobloni d’oro come quella di Zio Paperone, ma volendo per un attimo dimenticarcene quello che ci dobbiamo augurare è che il Comune di fronte ad una tale mole di soldi  abbia fatto:

➡️ 1) UNO STUDIO DI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA,
➡️ 2) UNA VALUTAZIONE DEL BACINO DI UTENZA,
➡️ 3) UN PIANO ECONOMICO GESTIONALE
➡️ 4)UNA VALUTAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DEI PRIVATI

Altrimenti risulterebbe piuttosto chiaro che di quale sia l’utilità collettiva non si sia fatta alcuna valutazione e che probabilmente siamo di fronte ad una di quelle opere ad orologeria utili principalmente a chi le inaugura.

❓ Questi studi li avremmo voluti avere ma dato che non ce li hanno forniti, al fine di verificare se siano state effettuati o meno abbiamo fatto un’apposita istanza di accesso agli atti chiedendo di vederli…

La risposta è scritta e ve la virgolettiamo  “la documentazione richiesta di cui ai punti 1, ,2, 3 e 4 dell’istanza, in riferimento al nuovo intervento, non è materialmente esistente”.

😳
SIAMO BASITI!

⚠️ Eppure già nel lontano 2009 qualcuno nell’area tecnica del Comune di Anguillara alla domandaSecondo lei è stata fatta un’analisi dei costi e ricavi di questo polo natatorio e se si, da chi? Rispondeva “DA NESSUNO!.


😳 SIAMO BASITI!

⛔ 5 giunte si sono succedute e nessuno ha avvertito il benché minimo bisogno di fare un’analisi di questo tipo – forse è anche per questo che la piscina è andata in malora, forse è proprio per questo!

➡️ Facciamo un esercizio didattico e fingiamo che nel 2009 queste indagini siano state fatte… in 14 anni con una pandemia, una crisi delle materie prime ed un paio di guerre in mezzo le condizioni di mercato sono cambiate, di piscine ne chiudono in continuazione per insostenibilità economica, i costi dei materiali sono aumentati a dismisura, nel nostro comprensorio ne esistono diverse che costituiscono concorrenza ostativa nel bacino di utenza, riaprirà a breve quella di Poggio dei Pini alla quale auguriamo davvero ogni fortuna possibile, in estate abbiamo il Lago che costituisce un deterrente alla loro frequentazione, ammesso che tali studi fossero presenti nel 2009 (e crediamo proprio di no) la situazione avrebbe imposto di rifarli attualizzandoli  alla situazione odierna,… ed invece nulla, alla mancanza di ieri se ne aggiunge una di oggi, il tutto mentre l’acqua non è potabile, le voragini aumentano, la luce manca, il Paese è una sporco, gli illeciti si ripetono etc…. questione di priorità evidentemente.

Noi abbiamo un’idea chiarissima ed un’opinione altrettanto chiara:

1️⃣ Le priorità del Paese vengono prima di quelle dalla Giunta di turno che vuole essere rieletta.


2️⃣ Ciò che viene fatto con i soldi dei cittadini deve essere chiaro ai cittadini, meglio ancora se concordato (non è lesa maestà).

Invece senza che nessuno ci dica nulla stiamo per spendere di nuovo più di due milioni di euro che si sommano a tutti i precedenti, quanti sprechi! Soldi vostri e che dovremmo anche restituire con gli interessi senza fare neanche un abbozzo di studio economico, e senza neanche avvertire il bisogno di un confronto sul proprietario di quei soldi… lasciamo a voi ogni valutazione ma vogliamo farvi una sola domanda:

❓ Come vi sentite trattati?

12 thoughts on “LA SINDROME DEL TAGLIO DEL NASTRO ROSSO – (piscine piene di dobloni d’oro e altre opere ad orologeria fatte con soldi pubblici di nascosto dal pubblico).

  1. Siamo sempre al solito punto: si spendono soldi per fare una cosa e poi se ne spendono il doppio per rimetterla (forse) a posto.
    Giustissime le domande sui vari passi da fare prima di aprire una qualsiasi attività, ma se in zona ( Bracciano e Le Rughe) esistono due piscine che riescono a reggersi economicamente e se quella di Poggio dei Pini si é sempre sostenuta tanto che ora stanno per riaprirla vuol dire che forse anche quella comunale avrebbe le sue buone possibilità.
    Un pò meno se nello stesso bacino ce ne fosse già un’altra.
    Ora il punto sta nel decidere se aprire rendendo la vita (economicamente parlando) difficile alla piscina privata concorrente e a se stessi o se invece abbandonare del tutto l’idea del ripristino. Esiste una possibilità di cambio di destinazione d’uso della struttura? C’è qualcuno in grado di fare una analisi di cosa sarebbe necessario per poter indirizzare la struttura verso un nuovo utilizzo?
    P.S. sulle domande iniziali la risposta è pressochè laxstessa per tutte NO, non si è stati interpellati e non si sa verso quali opere l’amministrazione ha intenzione ( se mai ci fosse l’intenzione) di veicolare questo nostro splendido paese

    1. Ciao Renato, al tuo dubbio concorre la necessità di fare una indagine sul bacino d’utenza, non è detto che se apri una nuova piscina i fruitori del nuoto aumenteranno, soprattutto nel lungo peirodo.
      I numeri della FIN ci dicono che in genere a fare nuoto è una percentuale stabile calcolabile sul 3% della cittadinanza, ora va fatto una semplice proporzione, noi siamo 22.000, il 3% corrisponde a 660 possibili abbonati, la domanda è semplice, con gli attuali prezzi e costi di mercati ed ammettendo che tutti e questi 660 nuotatori andranno nella piscina comunale disertando la privata, la piscina si regge? Se va in perdita questa perdita a quanto ammonta? Tutto qui! Come detto noi riteniamo queste domande veramente un minimum che purtroppo non risulta essere stato adempiuto.

  2. Don Chicco, me lo so letto tutto. È un balletto, un merengue, che ti appassiona e ti sfinisce. Tre passi avanti ed uno indietro, tre salti a destra e una mossa a sinistra. Un dribbling crescente ed entusiasmante. Una anaconda che avvolge Pizzorno, Anselmo, Pizzigallo e compagni, lentamente e li strizza senza pieta. Bravo

    1. La mia (nostra) voleva essere una critica generica, la piscina è solo un esempio, volevamo censurare il modo in cui è considerato normale impiegare soldi pubblici.
      Ci lamentiamo spesso di pagare tasse troppo alte, ci fermiamo lì e non è utile a nulla, se iniziassimo a pretendere di sapere come i nostri soldi vengono spesi magari sarebbe meglio.

  3. Porta a porta…per un parere,un consenso,un confronto di quello che potrà essere un’idea di paese funzionale…no per chiedere un voto che servisse all’interesse di quattro spavaldi paesanotti….bisogna immediatamente interrompere l’eredità politica di questo territorio ancora fortunatamente bellissimo

  4. Purtroppo le risposte alle tue domande sono tutte in negativo. Su qualsiasi programma questa amministrazione non solo decide senza rendere partecipe la cittadinanza ma nemmeno effettua la ben che minima comunicazione. Mi sento come se vivessi in un feudo anziché in un Comune, dove il signore di turno decide a proprio piacimento. Il problema e’ che sono consapevoli che la stragrande fetta di cittadini attende che tutto venga sistemato, che tutto vada per il meglio… perché si fidano, anzi sarebbe meglio dire si affidano. Perché la gente crede veramente che chi sceglie di fare politica lo faccia per il bene comune.
    In questo gioco del fare e non fare, concentrarsi nella realizzazione di grandi opere anziché al contenimento di quelle già esistenti, chi più ci sta perdendo e’ il nostro paese. I cittadini hanno un grande potere per sovvertire tutto questo, peccato che non se ne rendano conto.

    1. In teoria le elezioni servono proprio ad affidare a qualcuno la gestione di qualcosa che è proprio (altrimenti non potrebbe neanche affidarla), pensare di gestirla senza il presupposto dell’altruità è per me un atto triviale.

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