C’E’ CHI DICE NO!

Il 27.02.2025 la Maggioranza ha approvato il Piano Utilizzo Arenili, avevamo promesso un nostro approfondimento nel nostro precedente articolo e siamo qui a mantenere l’impegno preso.

Non solo non lo abbiamo votato ma abbiamo depositato una dichiarazione spiegando le ragioni della nostra contrarietà, non votiamo “no” a prescindere, nella stessa seduta consiliare, infatti, abbiamo espresso il nostro voto favorevole ad altre proposte ma questa no… questa proprio no… non ci piace.

Nel nostro precedente articolo avevamo detto cosa ci sarebbe piaciuto trovare in un Piano Utilizzo Arenili moderno, attuale e riguardante il nostro Lago, non abbiamo trovato nulla di quello che noi riteniamo corretto, abbiamo invece riscontrato delle abnormi patologie che vogliamo condividere con Voi sperando di solleticare la vostra riflessione, questo blog nasce con questo spirito.

1 – La proposta di approvazione originaria era già pervenuta all’attenzione del Consiglio Comunale nella seduta del 28.12.2024, in quella sede era stata rinviata in quanto mancante di elementi ed allegati essenziali sia dal punto di vista logico che normativo (primo tra tutti il rapporto ambientale preliminare previsto ex art. 13 T.U.A.) – Ad ogni buon conto… grazie alle osservazioni ricevute dalla Minoranza consiliare (che intollerabile ostilità…) si è provveduto ad emendare alcune serie lacune ma ciò non può far dimenticare il fatto che la proposta fosse stata portata in approvazione con una superficialità ed un’approssimazione che non abbiamo ritenuto accettabile soprattutto se ci si occupa della gestione della cosa pubblica e soprattutto se si considerano aspetti della sua pianificazione come in questo caso, abbiamo – evidentemente – un concetto di lavoro ben fatto molto diverso.

2 – Il Testo Unico dell’Ambiente (ah per inciso… in Consiglio mancava il delegato all’Ambiente… mica era una cosa importante…) prevede esplicitamente (Art. 13) che “sin dai momenti preliminari dell’attività di elaborazione di piani e programmi” debba esistere un rapporto PRELIMINARE ambientale sulla base del quale valutare “possibili impatti ambientali significativi …dell’attuazione del piano o programma”. Lo avevano dimenticato, non è una cosa da poco, glielo abbiamo fatto notare noi, questo vuol dire però che il Piano Utilizzo Arenili che per i prossimi 12 anni disciplinerà la vita delle nostre spiagge era (ed è) stato elaborato senza aver prima fatto una qualunque indagine per come prevista dalla Legge sugli impatti significativi che questo avrà. il Piano di cui ci occupiamo era infatti sul tavolo della Giunta già ad aprile del 2024 (Delibera G.C. n. 58 del 16.04.2024) mentre Il rapporto ambientale preliminare è stato redatto solo in data 12.02.2025, ossia dopo che avevamo evidenziato la sua necessità. Non ci sembra una cosa nè normale nè rispettosa. 

3 – Non è tutto – nelle norme tecniche di attuazione del piano che ci si chiedeva di votare si indica quale allegato sub. Art. 3 Lett. b) la  “nota di riscontro ala richiesta di assoggettabilità alle procedure V.A.S. e/o eventuali esiti della valutazione Ambientale strategica”,  tale allegato non risulta tra gli atti che abbiamo ricevuto e che la Maggioranza ha votato.

Al di là di aspetti meramente formali (che formali non sono affatto) ci sono delle questioni di merito che ci sembrano molto serie, possiamo analizzarle sotto il profilo soggettivo e sotto il profilo oggettivo.

4 – PROFILO SOGGETTIVO – questa amministrazione si è insediata ad ottobre 2020, ad ottobre 2025 in teoria dovrebbe cessare la sua esperienza, al di là di eventuali conferme è un’amministrazione uscente, ma a voi pare normale che a pianificare i prossimi 12 anni delle spiagge sia un’amministrazione che tra 8 mesi concluderà il suo quinquennio? Secondo noi sarebbe più ovvio, rispettoso, logico che ad occuparsi della questione debba essere chi entra e non chi esce e se rientreranno le stesse persone… a maggior ragione.

5 – PROFILO OGGETTIVO – vorremmo parlare di questioni alte, piccolo spoiler, non sarà così. Parleremo di cose che a noi sembrano banalissime.

A) INDAGINE SOCIO ECONOMICA ERRATA – Uno degli elementi per capire dove si andrà a finire è da dove si parte, in pianificazioni come queste, oltre al rapporto ambientale l’altro elemento che si utilizza a tal fine è l’INDAGINE SOCIO – ECONOMICA ossia lo studio di quale sia la realtà sociale, economica, commerciale in cui questo piano andrà ad operare, ora una cosa che già salta agli occhi è che se si tratta di un piano turistico oltre ad indagare cosa sei tu dovresti indagare cosa è il turista che oggi viene da te, se ti sta bene, se ne vuoi uno diverso ed in questo caso pianificare come attrarlo, niente di tutto questo, l’indagine riguarda solo noi, va bene, problema di approccio, noi avremmo fatto altro ma andiamo ad analizzare cosa dice di noi questa relazione…
Bene abbiamo scoperto che oggi, anno del Signore 2025 a Vigna di Valle c’è un Minigolf, credevamo fosse stato chiuso decenni fa ma evidentemente viviamo sulla luna.

Dal Lungolago di Vigna di Valle – sappiatelo – potete andare al Museo di Vigna di Valle, c’è da scavalcare un muro col filo spinato, schivare il tiro dei V.A.M. ma se ci riuscite effettivamente poi siete al Museo e avrete anche un’avventura da raccontare agli Amici.

Ad Anguillara ad oggi, secondo questa relazione, sono aperti 6 – dico 6 alberghi a tre stelle e uno a 4 stelle per ben 433 posti letto, 7 strutture alberghiere perfettamente operative sul territorio, pensavamo che tra fallimenti di una decina di anni fa e chiusure degli ultimi 20 anni 6 di questi alberghi avessero chiuso e che ne fosse rimasto uno solo ma evidentemente sbagliavamo.

Abbiamo poi scoperto quanto siamo ignoranti, dovete sapere che il Simbolo di Anguillara Sabazia non è affatto quello che è riportato sul nostro stemma e sul nostro gonfalone e il Comune ha deliberato con la D.C.G. del 4 febbraio 1933  ossia una “torre merlata al naturale, sormontata dalla Vergine dal manto azzurro col Bambino dalla toga rossa in braccio” ma “la fontana delle anguille che si trova sulla piazzetta del belvedere”una frase copiata ed incollata da un articolo su Roma Today del 13.07.2023.

Ad Anguillara poi, nel mese di giugno vi sarebbe un palio con una spettacolare sfilata in costume medievale con sbandieratori ed albero della cuccagna.

In estrema sintesi, si sta formulando una proposta pianificatoria del turismo ad Anguillara senza aver minimamente idea di quale sia il dato di partenza e quindi l’attuale stato dell’offerta turistica del Paese.


Per sentirci dire queste cose abbiamo speso € 80.000,00 ma il dato politicamente più preoccupante è che non vi sia stato un solo consigliere della Maggioranza che abbia riferito ai progettisti che quanto dicevano non fosse minimamente aderente alla realtà, o non lo hanno letto, o non lo hanno capito, o vivono in un altro Paese.

B) PROPOSTA TECNICA – Considerando la proposta tecnica nel merito non si può non notare che pur avendo suddiviso il litorale in diverse aree di interesse si finisca con il suggerire un modello di gestione e di offerta architettonica sostanzialmente identico per tutte. Se non si capisce che la spiaggia di Vigna di Valle non può avere la stessa offerta di Via Reginaldo Belloni significa che non si potrà rispettare l’enorme differenza che i due luoghi hanno dal punto di vista sociale, storico, culturale, paesaggistico e naturale.

C) MANCANZA DI QUALSIASI RIFERIMENTO ALLE PROBLEMATICHE IDRICHE DEL LAGO – dal 2016 il Lago ha conosciuto quello che con tutta probabilità si può considerare il più grave disastro ambientale della sua storia, la cosa è ratificata da un importante numero di provvedimenti giudiziari (fino alla Cassazione), da un rilevante numero di provvedimenti amministrativi e dalla pendenza di un processo penale con un’ipotesi accusatoria pesantissima. L’attuale conformazione del Lago NON è quella naturale, è fortemente alterata e la più evidente delle alterazioni riguarda proprio le Spiagge che oggi hanno una estensione che NON è quella corretta, soprattutto su Via Reginaldo Belloni se il Lago fosse al suo livello di zero naturale (163,04 m.s.l.m.) la spiaggia praticamente non ci sarebbe questo vuol dire che questo progetto è stato redatto senza tenere in considerazione le naturali oscillazioni del suo livello. Come un Piano Utilizzo degli Arenili possa occuparsi di disciplinare gli arenili senza considerare questo aspetto è qualcosa che ai nostri occhi appare non semplicemente manchevole ma addirittura volgare però su questo dobbiamo dire che non vi è un grande stupore, la maggioranza che approva questo piano è la stessa che – unica tra le altre candidate alle scorse elezioni – non ha nessun partecipante che abbia speso mezza parola o mezza energia ai tempi della crisi idrica. Se vai per questi Laghi questi pesci pigli.

D) MARMOTTA – Desta in noi particolare preoccupazione la previsione di un’area turistico sportiva nella zona “giardino dei pescatori” dotata addirittura di un pontile di approdo. Significa che non si è capito che quella zona ha una vocazione naturalistica pura e che sopra di essa insiste il nucleo abitativo. Unitamente alla previsione di unire la piazza del molo a questa zona attraverso una passeggiata si può facilmente comprendere come si assisterà ad una trasformazione di una zona da naturale a commerciale i cui risultati nefasti possiamo già verificare proprio su Piazza del Molo sia in termini di vivibilità che di fruibilità che di convivenza tra le diverse esigenze che non sono state tenute in considerazione.

E) VIA REGINALDO BELLONI – La previsione di collocare ben sei attività sul primo tratto di via Reginaldo Belloni tradisce la totale incapacità di considerare la zona per quello che effettivamente è ossia la storica passeggiata urbana del nostro paese e la si contamina con una fruizione promiscua di bagnanti e semplici passeggiatori. Dove Van Vittel si sedeva per dipingere Anguillara noi – dopo avervi posizionato la famigerata ruota panoramica – oggi prevediamo dei chioschi che serviranno bevande e cibarie vari e che faranno aperitivi, stiamo trasformando il lungolago civico del paese in uno qualunque dei litorali romani o romagnoli senza avere nulla di quelli – una riminizzazione coi fichi secchi.

L’intera estensione di via Reginaldo Belloni verrà nel complesso interessata dalla collocazione di 16 attività che avranno possibilità di erigere dei chioschi che, in forza della prevista (anzi auspicata Cfr. Pag. 9 Relazione Generale) de-stagionalizzazione, diventeranno probabilmente stanziali e non provvisori e si sta prevedendo di fare tutto questo senza aver minimamente coinvolto o anche solo notiziato neanche i residenti della zona esponendoli ad un’offerta turistica massiva (16 attività in un kilometro), e’ una gigantesca mancanza di rispetto anche nei confronti dei tanti ristoratori che da tempo puntano sulla qualità e che conosceranno una concorrenza a colpi di snack e cibi preconfezionati, l’esatto contrario di ciò che un salotto buono dovrebbe offrire ai suoi ospiti.

La natura dell’offerta che si impone è quella di chioschi bianchi, salottini ed ombrelloni, è un’offerta tipica delle zone marine del litorale romano e non è un caso che lo Studio che l’ha concepita sia lo stesso che ha redatto il PUA di Santa Marinella che ha destato preoccupazioni del tutto sovrapponibili al nostro caso e che vi invitiamo a consultare per verificare se vi siano delle similitudini o meno. Crediamo che ci sia poco da aggiungere sul fatto che se si offre ciò che si offre al mare forse non si è compreso che il mare ed il Lago hanno peculiarità del tutto diverse e che offrire la stessa cosa che si può trovare al mare dal punto di vista del fascino commerciale non è una scelta vincente, se poi ad essere copiato è un modello che ha dimostrato una evidente fallacità allora la questione diviene anche più grave.

RUMORE – Non esiste in questo piano alcuna previsione che imponga una specifica limitazione al rumore, Anguillara non ha un suo personale strumento di tutela, non opererà quindi di in loco una norma di salvaguardia specifica del Diritto alla quiete ed al riposo ma si dovrà fare riferimento ed affidamento alla norma generale che non tutela la specificità dei luoghi e la loro naturale vocazione al silenzio.  Altri PUA (es. Castel Gandolfo) la prevedono espressamente ed è corretto, è esattamente così che si coniuga un’offerta turistica quando la si cala in un contesto giù residenziale, chi investirà per comprare quel chiosco lo dovrà far fruttare ed è immaginabile che nel dare ospitalità accompagni la sua offerta con della musica che inciderà sulla vita di chi risiede nei luoghi. Un Lago è per sua natura sinonimo di calma e silenzio, l’archetipo del litorale marino (romano in particolare) è viceversa chiassoso. 

Si aggiunga a quanto sopra che il modello chioschi/salottini su via Reginaldo Belloni è già incorso in un miserabile fallimento durante l’esperienza della precedente Giunta. Si persevera!

MANCANZA DI COINVOLGIMENTO DEI RESIDENTI – Nessuno dei residenti è stato minimamente coinvolto. Non si può far finta di ignorare che tale soluzione già in passato ha scatenato le loro vibranti e comprensibili proteste, non coinvolti finiscono per essere trattati come sudditi che dovranno difendersi da soli da future molestie, non coinvolgerli in questo caso si traduce in una istigazione ad un conflitto sociale che si scatenerà tra chi – avendo investito – avrà il legittimo interesse a far si che la sua attività frutti e chi dovrà subire questa aspirazione e difendersi da essa.

PARCHEGGI E TRAFFICO – Già con l’attuale presenza numerica delle concessioni si creano fortissime criticità in termini viari e di parcheggi, pensare di ampliare il numero di esse e l’offerta senza migliorare prima la viabilità e le possibilità di parcheggio significa esporsi volontariamente ad ulteriori criticità che ricadranno sugli abitanti in genere ed in particolare sui residenti. Si sta trasformando una possibilità in un problema e tutto questo per la velleità di mettere il proprio nome su qualcosa, anteponendo la propria aspirazione all’interesse pubblico. 

VIGNA DI VALLE – La soluzione prevista per Vigna di Valle ricalca sostanzialmente quella di fine anni ’90 del secolo scorso sebbene la stessa si sia dimostrata già ampiamente fallimentare, dipingere una linea rossa in terra sulla strada e chiamarla ciclabile è un esercizio retorico imbarazzante. Troviamo un semplice frazionamento del litorale e un folto numero di concessioni, nessuna progettazione del luogo inteso nel suo complesso, tutto estremamente superficiale e disancorato da un disegno organico degno di essere ritenuto di sviluppo.

MARTIGNANO – non si fa altro che riproporre lo stesso identico schema che avevamo prima della rimozione dei chioschi, uno schema vecchio di 50 anni con soluzioni sovrapponibili a quelle di Vigna di Valle e Via Reginaldo Belloni, non si sono capite né le qualità né le potenzialità del luogo e lo si tratta come se fosse una mera spiaggia di un qualunque litorale dove poter prendere il sole e fare il bagno. Siamo in presenza di una castrazione non solo dell’esistente ma di ciò che si potrebbe avere.

LACUNE ISTRUTTORIE – Manca una qualsiasi indagine sugli effetti commerciali ed economici che deriveranno dall’approvazione di questo strumento che – come da abitudine di questa maggioranza – viene adottato con un atteggiamento superficiale nella speranza che le cose vadano comunque bene o almeno non peggio. Questo è esattamente il motivo scatenante di ogni singolo problema del Paese.

PROBLEMATICO CONCETTO DI CONFRONTO – Ogni decisione riguardante questo progetto viene fatta calare dall’alto sul capo dei cittadini che si troveranno a doverne pagare il dazio o comunque a subirne gli effetti, oltre che irregolare dal punto di vista amministrativo la cosa si presenta come moralmente ed eticamente inaccettabile così come è inaccettabile portare all’attenzione dei Consiglieri di Minoranza un progetto già redatto e confezionato un anno prima e pretendere di parlare di “condivisione”. Se si vuole condividere una esigenza o una volontà di programmazione lo si fa fin da prima della sua concezione, si domanda innanzitutto se si vuole fare qualcosa ed una volta appurato che lo si voglia fare si ragiona insieme su quali siano gli scopi che si vogliono raggiungere e le indicazioni che si vogliono dare ad eventuali progettisti (ammesso che vi sia bisogno di progettisti visto che PUA molto più qualificanti di questo altrove sono stati creati dagli uffici comunali con risparmio di risorse e maggiori consapevolezze locali). La Legge consente alla Maggioranza di decidere con i propri numeri ma lo può fare evitandoci di parlare di condivisione quando si porta all’attenzione dei Consiglieri qualcosa di già creato e chiedendogli di correggere qui e là qualcosa. E’ irrispettoso delle istituzioni, i Consiglieri di Minoranza non sono correttori di bozze (infarcite di imbarazzanti errori). Questo è un tentativo piuttosto goffo di lavaggio morale che noi non siamo disposti a tollerare e che avversiamo in ogni modo lecitamente possibile.

Potremmo continuare ma francamente non vogliamo annoiarvi, noi speriamo che il Paese abbia grandi fortune ma ci duole vedere che non si fa nulla per ottenerle.

Vi salutiamo e come al solito Vi ribadiamo che ogni vostro Commento sarà il benvenuto.

Grazie mille

Leda Catarci & Francesco Falconi

7 thoughts on “C’E’ CHI DICE NO!

  1. Buongiorno a Voi che mi leggete, ho fatto fatica a leggere e comprendere, il vero oggetto in se’ è atto sconsiderato nel passare dalla natura alla sopra natura del mio amato paese, Angularia. La vera preoccupazione è il pensiero senza la radice, l’ultima età della pietra e’ manifesta in una totale insufficienza di visione della realtà. Inutilmente verrà combattuto la’ dove e’ già un fatto. Qui manca il punto di vista umano, il confronto, lo spazio come idea e la sua realizzazione, qui il pensiero razionale e’ l’ultimo gradino della coscienza. Nessuna lungimiranza nel susseguirsi delle amministrazioni nel custodire un territorio per sua natura fragile. Repetita iuvant.

  2. L’unica cosa che mi permetto di dire è che la delibera della giunta Montori del 1979 è più avanti di questo discutibile scenario prospettato.

    1. Non so Gianni, io fin da allora vedo un grande declino, comprendo benissimo l’entusiasmo per i grandi movimenti di massa che ti fanno finalmente sentire parte di qualcosa e che quindi ti fanno apparire bello tutto, credo che però non necessariamente lo sia. Proprio da quell’era nascono i nostri problemi, poi li abbiamo amplificati.

  3. Ci dobbiamo opporre con tutte le forze a questo irrispettoso e irresponsabile programma.
    Credo sia arrivato il momento se necessario manifestare in massa contro di esso.
    Coinvolgeteci e facciamogli capire che non possono fare quello che vogliono.

    1. Ciao Paolo, grazie del commento, per mia formazione personale non ho mai guardato con grande simpatia alle manifestazioni di piazza, credo che per il ruolo che rivesto io debba fare opposizione dentro i confini di esso e quindi soprattutto in aula consiliare (dove infatti ho depositato, con Leda, una dichiarazione di voto che a grandi linee ricalca i contenuti di questo articolo. Devo dire però che da diverso tempo il nostro lavoro consiliare è sostanzialmente inutile, non nutro alcuna speranza ad esempio di riuscire a convincere qualcuno della maggioranza della bontà di una idea a meno che non sia la loro, proprio per questa ragione da molto tempo non facciamo più mozioni (ossia proposte) perchè abbiamo la prova provata che provenendo da noi, anche qualora approvate all’unanimità, non verranno poi eseguite (pedonalizzazione del centro storico, ciclo pedonale dell’Arrone dalla stazione alla porta del parco e oltre, la zona trenta etc…), per questa ragione noi anche tramite questo blog abbiamo ritenuto più utile lasciare una traccia di quel che facciamo fuori dall’aula dove oramai il confronto è sostanzialmente ridicolo (guardati un video e vedrai uno scambio di complimenti reciproci tra le fila della maggioranza e poco più). Uscire fuori è esattamente quello che vogliamo ma io continuo a credere che se un movimento di contrasto e protesta debba nascere è giusto che nasca in via civica e sganciato dalla proposta di una forza politica. E’ la gente che deve sollevarsi, noi possiamo al massimo stimolare delle riflessioni, se vorrete organizzare qualcosa e se in merito vorrete un nostro punto di vista non esitate a chiamarci, noi ci saremo.

      1. Purtroppo ho avuto modo di vedere alcuni video di incontri consiliari ed è proprio per questo che penso che diventi necessario far sapere che il paese grazie a voi è a conoscenza dei loro progetti e NON accetta.
        Per non parlare di altre gestioni come le strade, acqua ecc.
        Capisco che il vostro ruolo debba rimanere formale e in sede e temo che senza un movimento organizzato che possa coinvolgere la massa per andare a protestare ci sia poca possibilità di riuscire a fare qualcosa di efficace.
        Possiamo parlarne

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