(alert: pippotto lungo)
Ma…. Se il vostro vicino iniziasse ad incendiare la sua spazzatura ben lontano dalle sue finestre ma proprio davanti alle vostre gli direste bravo o vi incazzereste come delle bestie?
La cosa ci riguarda da vicino, le politiche di gestione dei rifiuti di Roma ricadono di fatto su di noi, tra poco avremo l’impianto del Compost a Cesano (o meglio a confine con Anguillara), abbiamo gia visto in passato la zona di Tragliatella interessata da ipotesi di discarica (se ci apri le cave….), non è escluso che l’inceneritore di Roma possa essere realizzato proprio lì e spiegheremo perchè.
USIAMO UN PÒ DI LOGICA.
E’ intelligente essere favorevoli o contrari a qualcosa aprioristicamente?
Secondo noi no!
Per questo prima di esprimere una qualunque valutazione crediamo sia opportuno fare delle riflessioni e basarci su alcuni dati.
La Giunta Gualtieri ha dichiarato che intende affrontare la gestione dei rifiuti di Roma realizzando un inceneritore (lo chiamano termovalorizzatore perchè fa meno paura) della portata di 600.000 tonnellate (espandibile in realtà fino ad 800.000) la dichiarazione l’ha fatta direttamente il Sindaco Gualtieri (PD) (Fonte: https://www.corriere.it/…/roberto-gualtieri…).
IL PRIMO DATO CHE ABBIAMO È QUINDI QUELLO DEL DIMENSIONAMENTO – UN INCENERITORE DA ALMENO 600 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI ALL’ANNO.
Lo può realizzare?
Certo che si! Ha infatti i poteri straordinari per il Giubileo del 2025 che certo… potevano pure essere usati diversamente (Fonte: https://www.romatoday.it/…/termovalorizzatore-decreto…)
Ma dove lo vuole realizzare?
La prima ipotesi uscita è quella della zona di Santa Palomba, nei pressi di Pomezia (Fonte https://www.romatoday.it/…/termovalorizzatore-contrari…), sinceramente la cosa può sembrare più che altro un diversivo perchè Santa Palomba è una zona che il Ministero dei Beni Culturali (presieduto da Franceschini ai tempi) ha classificato come di pregio archeologico (Fonte https://www.isprambiente.gov.it/…/memdes_107_schifi.pdf) quindi ci sarebbe un ostacolo… ecco che quindi l’alternativa di Tragliatella (dove la Capitale aveva già individuato una zona papabile per la discarica Fonte https://www.romatoday.it/…/discarica-tragliatella-dove…) diventa probabile più che possibile, comunque da non sottovalutare no?
ABBIAMO QUINDI UN ULTERIORE DATO – LO POSIZIONERANNO IN PERIFERIA O PER MEGLIO DIRE SOTTO LE FINESTRE DEL LORO VICINO.
Cosa dice la normativa in materia?
Iniziamo col dire che la normativa europea è stata dettata di concerto tra gli Stati (quindi non all’insaputa di Roma) ed all’esito degli studi di settore, di conseguenza è una di quelle normative che possiamo definire scientifico/tecniche, in sostanza ci sono dei tecnici che ci dicono non solo cosa fare ma come farlo, cosa sia preferibile fare e cosa invece no e udite udite….Beh questa normativa ci dice qualcosa di molto diverso da quello che suggerisce la politica romana, in ordine di preferenza infatti sul tema di rifiuti dovremmo:
1 – Prevenire la produzione e la capitale non muove un solo passo verso questa direzione.
2 – Prepararli per il riutilizzo ma se li incendi….
3 – Riciclarli… li hai incendiati….
4 – Recuperarli sotto altra forma (ad esempio energia ed è questo che fa l’inceneritore).
5 – Smaltirli (ad esempio nelle discariche).
Di conseguenza la politica romana sceglie di adottare solo il 4° dei rimedi, ossia il penultimo tra i possibili e quello che adotti se fallisci i primi tre obiettivi (fonte: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/…), più che rimedio è la certificazione di un’incapacità.
Ma a Copenaghen c’è un inceneritore ed è al centro della città no?
Infatti sta a Copenaghen e non a Roma!
Sta nel centro della città (a 1 km dalla Opera House ) e non a Santa Palomba o Tragliatella ossia l’estrema periferia o per meglio dire in casa di qualcun altro ma poi c’è una differenza ancora più rilevante: La Danimarca prima della creazione del sistema di inceneritori riciclava quasi la totalità dei suoi rifuti differenziabili, Roma se arriva al 40% in alcune zone (Il municipio V è al 35% ad esempio) è grasso che cola, la Danimarca di riflesso va (o meglio andava) ad incenerire il 5% dei rifiuti.
Roma sta facendo un inceneritore per bruciarceli praticamente tutti senza riciclare assolutamente nulla.
Ma c’è ancora di più… se proprio vogliamo prendere ad esempio il modello danese lo dobbiamo fare fino in fondo e non solo quando ci torna comodo, LA DANIMARCA CONSIDERA L’INCENERITORE UN FALLIMENTO (pensate se venissero in Italia) e sta CAMBIANDO ROTTA– correndo ai ripari (Fonte:https://eng.mst.dk/air-noise…/waste/denmark-without-waste/ – Sito istituzionale Danese).
La Danimarca ha istituzionalmente deciso di puntare tutto sul progetto “Zero Waste” il cui motto è l’esatto contrario della non soluzione romana ossia – ricicla di più – incenerisci di meno (recycle more incinirate less) (Fonte:https://eng.mst.dk/media/222904/ressourcestrategi_uk_web.pdf).
Vi virgoletto le parole di Dan Jorgenssen (Ministro per il Cambiamento Climatico Danese):
“Stiamo avviando una transizione molto verde nel settore dei rifiuti. Per 15 anni non siamo riusciti a risolvere il dilemma dell’incenerimento dei rifiuti ”
“È ora di smettere di importare rifiuti di plastica dall’estero per riempire gli inceneritori vuoti e bruciarli a scapito del clima. Con questo accordo, aumenteremo il riciclo e ridurremo la combustione”.
La posizione del ministro citato non è isolata, anche l’ex ministro dell’Ambiente Danese (Ida Auken) la pensava allo stesso modo (Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=oyl-1B3PkXw) il programma Zero Waste Europe (sostenuto dal LIFE Programme dell’Unione Europea https://cinea.ec.europa.eu/programmes/life_en) in merito alla situazione Danese parla per gli inceneritori esplicitamente di “FIASCO” (Fonte: https://zerowasteeurope.eu/…/copenhagen-incineration…/).
Insomma anche la Danimarca (che eppure utilizzava l’inceneritore solo come strumento residuale e non come strumento standard di smaltimento dei rifiuti) sta andando in una direzione opposta a quella a cui punta la politica romana perchè si è accorta che è sbagliata e sconveniente.
Bisogna capirci – trattare in maniera giusta i rifiuti è questione economica e non manicheismo ecologico – significa sopravvivere, significa fare economia, significa non solo risparmiare ma guadagnare.
LO CAPIREBBE ANCHE UN CRETINO, SE INCENDIO UN RIFIUTO PER PRODURRE ENERGIA IL CICLO PRODUTTIVO DI QUEL RIFIUTO SI CONCLUDE CON IL SUO INCENERIMENTO, SE INVECE LO RICICLO AD OLTRANZA IL SUO CICLO DI UTILITÀ E RICCHEZZA DIVENTA VIRTUALMENTE INFINITO.
La circostanza non è solo etica od ecologica – in un periodo come quello attuale dove c’è penuria di materie prime e dove queste costano un occhio della testa conviene dar loro fuoco o dar loro una nuova vita? Se mi manca la carta è intelligente bruciarla? Dai su… domande inutili.
Ma allora voi siete quelli del no a tutto e non proponete niente!
E chi l’ha detto?
Abbiamo forse detto che siamo contrari a prescindere a qualcosa? Si è contrari a qualcosa che si reputa errato!
Se Roma riciclasse il 96% dei suoi rifiuti (cosa che peraltro dovrebbe essere obiettivo industriale di governo) e destinasse all’incenerimento per produzione di energia il solo 4% del residuo non fisicamente riciclabile con le odierne tecnologie chi obietterebbe nulla?
Se Roma invece pretende di sedersi sulle sue incapacità e di farne addirittura la ragione di scelta di una soluzione comoda allora la censura non può che essere netta!
Se non sei capace di fare qualcosa studi e migliori per farla, gli altri non possono pagare la tua incapacità!
Quindi segui i modelli virtuosi di altre città e ti dai una mossa (ad esempio il “Modello Treviso” dove oggi un cittadino mediamente produce 363 kg di rifiuti annui, di questi già oggi oltre l’ 86% viene differenziato e riciclato e quindi all’esito ogni cittadino finisce col produrre solo 50 kg/a di indifferenziato che viene destinato ad un trattamento meccanico biologico pre-smaltimento che riduce ulteriormente il suo indifferenziato a 45 kg aannui a testa se lo fa un trevigiano non si riesce a capire perchè non debba farlo un romano Fonte: https://ilbolive.unipd.it/…/rifiuti-modello-treviso…).
Ma allora voi siete quelli del NIMBY (Not In My BackYard).
Manco per niente!
noi sosteniamo la necessità di un’autonomia ed una indipendenza di zona dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti (ciascun paese deve poter gestire i suoi) quindi figuriamoci se possiamo ritenerci confinabili nel concetto di NIMBY.
Al contrario è Roma che sceglie di dar fuoco ai suoi rifiuti nel giardino (o meglio sotto alle finestre) del suo vicino anziché riciclarseli nel suo.
Si però questa è una soluzione ponte poi vedrai che Roma differenzierà.
E perchè mai dovrebbe farlo?
Non lo ha fatto fino ad ora anche quando aveva l’immondizia che la seppelliva figurati se un domani lo farà quando l’inceneritore gli risolverà il problema (scaricandolo su altri) e poi… se questa è una soluzione ponte perchè quell’impianto di così enormi dimensioni? Dovresti farlo molto più piccolo, per farlo spenderai una fortuna, poi voi l’avete mai vista una soluzione ponte che costa più di mezzo miliardo di euro? (Fonte: http://www.perilbeneditarquinia.it/…/articolo…).
Ci permettiamo di fare poi una valutazione sociologica, i dati i Ecosistema Urbano 2017 e della Commissione Ue ci dicono che gli inceneritori delle grandi metropoli europee bloccano lo sviluppo di raccolte differenziate spinte (https://www.legambiente.it/…/ecosistema_urbano_2017…).
Quindi se differenzi poco prima è provato che dopo la costruzione di un inceneritore non differenzierai affatto.
Ma il famoso PNRR che dice in merito?
Che non devi incendiare ma riciclare!
A tal fine nel piano c’è una “missione” ad hoc (la n. 2 per l’esattezza Fonte: https://www.governo.it/…/rivoluzione-verde-e…/16703) che “prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e per migliorare la gestione dei rifiuti,rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65% di riciclo dei rifiuti plastici e il 100% di recupero nel settore tessile”.
Roma li brucerebbe.
ma che male può mai fare un inceneritore?
Informati, te la ricordi sicuramente la questione del prosciugamento del lago di Bracciano (non a caso ad opera di Acea?) beh devi sapere che un inceneritore produce energia elettrica tramite turbine alimentate a vapore e per produrre vapore deve prendere acqua… ma tanta acqua… un’enormità di acqua, poi deve prendere ancora altra per il raffreddamento… quanta? L’inceneritore di Modena ne consuma 1 milione e 250 mila metri cubi all’anno… un’enormità! E smaltisce solo 200 mila tonnellate di rifiuti annui, quello romano sarà grande il triplo… e dove prenderà acqua? Prevalentemente dalle falde ed in un periodo di forte contrazione della risorsa idrica è una follia allo stato puro, se attingesse alle falde del nostro lago (5 mld di metri cubi) lo prosciugherebbe in poco tempo.
Non ultimo va fatta una valutazione etica – ma dobbiamo davvero far finta di non sapere che bruciare i rifiuti è il modello di gestione adottato dalla Mafia (o meglio dalle mafie)?
Io dovrei prendere ad esempio la Mafia? Davvero?
Ma lo sapete che di tanto in tanto dove già si brucia (ad esempio nelle acciaierie) i controlli radiometri smettono di funzionare (così per caso eh….) e sempre per caso proprio in quelle circostanze negli altoforni ci finiscono sostanze radioattive? Non ci credete? Oramai gli incidenti di questo tipo non si contano più ed in varie acciaierie al Nord si sono verificati “incidenti” con fusione “accidentale” di sorgenti radioattive (Fonte: http://conference.ing.unipi.it/…/2008/Articoli/50.pdf) pensate che occasione un bell’inceneritore a due passi dalla capitale (non cito volutamente l’ENEA).
Roma ha un problema dettato principalmente dal fatto che i suoi abitanti riciclano poco o niente e la cosa si risolve riciclando non incendiando come un selvaggio i rifiuti.
Roma ha un problema dettato dal fatto che non c’è una valida rete di riciclo dei rifiuti e la cosa si risolve realizzandola non incendiando come un incivile i rifiuti.
Insomma – se ricicli tanto (il giusto in realtà) non hai bisogno di incendiare, riciclare è giusto e conveniente anche dal punto di vista economico, ti rende un sacco e ti fa risparmiare di più, incenerire i rifiuti ti costa l’ira di Dio e ti fa perdere un sacco di opportunità.
RICICLANO I VIRTUOSI, BRUCIANO I MAFIOSI.
E i politici locali?
Aspettano di vedere che aria tira per salire sul carro del vincitore… che di certo sarà sottovento rispetto ai fumi.
Leda Catarci & Francesco Falconi