Virna Lisi e Nina Moric hanno una cosa in comune, sono nate bellissime, non è un merito, è più una fortuna, il merito semmai lo possiamo trovare nel saper comprendere quale sia la misura della propria bellezza e nel saperla mantenere, è una forma di rispetto chiamata pudore.
Virna Lisi senza ombra di dubbio ha ben compreso quale fosse la portata della sua bellezza, l’ha vissuta con la naturalità che è propria di quelle che chiamiamo “stelle”. Ha saputo accettarsi e gestire i segni del tempo, ha mantenuto, non ha mai stravolto, non ha mai avuto bisogno di un chirurgo plastico per essere bella, la natura ha fatto da sé, la sua bravura è consistita semmai nel saper convivere con quello che lil destino le ha dato, si è migliorata comportandosi come una Donna di classe ed è stata tale perchè si è rispettata.
Voglio immaginare che se fosse mai andata da un chirurgo plastico questo le avrebbe detto: “Signora io mi devo arrendere, lei è un capolavoro che io non posso migliorare e che non devo toccare, sono un professionista a cui la deontologia ed il buonsenso impongono di fare solo una cosa, ammirarla stupito”.
Non tutti hanno purtroppo lo stesso rigore deontologico, non devo neanche faticare troppo per immaginare che per un professionista con questo spessore ve ne siano altri che, per un facile guadagno, per un tornaconto personale, per un delirio di onnipotenza o anche solo semplicemente per mancanza di gusto invece, presuntuosamente mettono le mani su dei capolavori anzichè inginocchiarvisi davanti.
“L’italia preferisce l’inaugurazione alla manutenzione” diceva Leo Longanesi, aveva ragione, ed in questa epoca di falsi miti di progresso questo dipende in gran parte dal fatto che per saper mantenere bisogna essere molto più bravi e capaci, bisogna avere un maggiore spessore umano, ad inaugurare invece sono capaci tutti, è sufficiente spendere, tanto i soldi non sono neanche tuoi, forse è per questo che abbiamo una marea di opere e che non riusciamo a mantenerne mezza, forse è anche per questo che va tutto in rovina.
Il problema sorge quando si ha la presunzione di intervenire su ciò che la natura ha già creato come semplicemente perfetto.
Dovremmo tutti limitarci ad avere quel pudore di cui parlavamo, mantenere, conservare, accettare quello che la sorte – forse immeritatamente – ci ha dato e dovremmo tutti essere come quel chirurgo dotato del buonsenso di astenersi e del buongusto per limitarsi ammirare stupito.
Quando invece non si ha lo spessore e l’eleganza di Virna Lisi può capitare che non si riesca a comprendere quanto fortunati si è stati nel nascere “capolavoro”.
Può capitare di non avere le capacità, la voglia, l’intelligenza e la forza di mantenersi ed accettarsi, può capitare di voler prendere delle scorciatoie ed allora in questi casi è facile essere anche molto sfortunati, si può incontrare un chirurgo che a differenza di quello di cui abbiamo parlato possa essere molto attento al suo tornaconto e poco all’interesse del Cliente, se ne può incontrare uno del tutto privo di buonsenso e di buongusto, si può addirittura avere la sciagura di trovarne uno col delirio di onnipotenza, che crede di poter mettere le mani su ciò che Dio o il Fato hanno già creato già perfetto ed allora… allora che peccato!
Che peccato, soprattutto, non saper riconoscere e conservare la Bellezza.
Quella degli esseri umani e quella di ciò che abbiamo intorno, che è preesistente a noi e che sarà dopo di noi.
Viviamo in un’epoca in cui troppi non hanno più un codice visivo di riferimento.
Un palazzo esteticamente brutto, un insediamento edilizio che compromette un paesaggio, difeso – lo ricordo – da un articolo della nostra Costituzione – per tante persone non è più un disagio, è abitudine.
Magari perché nessuno lo ha educato a distinguere ciò che diventa risorsa da spendere per le future generazioni da ciò che non lo è.
Dietro la devastazione dei quartieri, delle coste, dei territori e dei paesaggi esiste un problema che non è solo sociologico o politico (perché è la politica di ogni colore che permette gli scempi), ma una questione culturale.
La velocità che si è imposta in questo tempo non ti dà più la possibilità di fermarti sulla Bellezza.
Se non abbiamo senso del passato (e persino del presente), non lo possiamo neanche conservare.
Se i giovani o gli adulti non vengono invogliati a scoprire il patrimonio in cui vivono (o più semplicemente a rispettare il posto in cui abitano), vedranno ogni aspetto dello spazio pubblico come un fatto marginale, inutile, superabile.
Allora a quel punto può capitare che qualcuno di passaggio spezzi il dito di una statua, butti dell’immondizia vicino ad un monumento o in un parco, intervenga sulla forma armoniosa di una città, oppure lottizzi e cementifichi un luogo che è sempre stato il tesoro immateriale e sentimentale di una comunità.
Un territorio è anche immaginazione, gioia di sentire profumi, felicità di vedere luoghi liberi, attenzione nei confronti di tutto ciò che ci aiuta ad essere testimoni di una storia di comunità e territorio.
Il senso della bellezza, reintrodotto nella nostra vita politica, è un valore etico che può essere continuità con il futuro.
Anguillara è nata Virna Lisi, cattive abitudini (soprattutto elettorali) Le hanno tolto coscienza della sua bellezza e quindi capacità di sapersela tenere stretta, credo che Anguillara debba abbandonare quel processo di “Riminizzazione” bullo e cafoncello a cui si è venduta e che debba riscoprirsi Virna Lisi – Donna di Classe.
Se Virna Lisi ha la bocca sporca Virna Lisi si limita a pulirsi la bocca, non si inietta del Botox, non ne ha bisogno come non ha bisogno di alcun altro intervento di chirurgia plastica, non ha bisogno di ascensori folli o di nuove piazze del molo da realizzare negli unici luoghi risparmiati dalla nostra documentata grettitudine e da consegnare ad una nuova avidità.
Il nostro Paese ha – ed ha sempre avuto – il solo ed unico bisogno di meravigliarsi allo specchio, accettarsi, mantenersi e non stravolgersi.
Una miopia mentale che sembra incurabile ci porta a ripetere errori di cui ancora paghiamo le conseguenze.
Credo che Anguillara abbia – ed abbia sempre avuto – il dovere di accettarsi, mantenersi e non stravolgersi, ogni suo problema è nato dalla poco innocente volontà di seguire per un interesse da quattro soldi il delirio di qualcuno.
Credo poi che se proprio si dovesse fare qualcosa forse sarebbe “togliere” non certo aggiungere, amare significa voler superare le impietose regole del tempo per togliere una ruga non certo iniettare del silicone in labbra che la Natura ha creato divine.
L’utilità di inaugurare grandi opere è propria solo di chi le inaugura semplicemente perchè non può e non sa mantenere quello che già ha perchè non ha neanche lo spessore per riconoscere quanto bello sia.
Chi ama le Donne non può che amare il rispetto che Virna Lisi ha avuto di sè, tutto il resto è sfruttamento.
La necessità di intervenire su un viso celestiale come quello di Nina Moric o di Virna Lisi è utile solo al portafogli o all’ego del chirurgo che è senza gusto.
Quant’era bella Nina Moric…. Virna Lisi sarà bella per sempre.
Francesco Falconi
Ancor prima di sentire il bisogno di andare da un chirurgo,dovremmo avere il coraggio di andare da uno psicologo
Caro Riccardo voglio che tu sappia che sei il primo commentatore in questo blog, hai vinto un aperitivo/caffè!
Caro Francesco, bellissime parole le tue che evidenziano tutto il rispetto e la sensibilità che tutti noi dovremmo avere nei confronti della bellezza in qualsiasi forma si presenti. Molto spesso sensibilità e rispetto si arenano e vengono sconfitte dall’arroganza, dall’ignoranza e soprattutto dagli interessi economici o politici personali. Sono profondamente pessimista sulla speranza di far cambiare rotta con il convincimento a quello che è stato già deciso a tavolino da lunghi anni. Non sono una brava oratrice ma vorrei studiare un volantino molto conciso che faccia luce su quanto accade per quella fascia di popolazione che ne è all’oscuro, che ha problemi ben più gravi e che sarebbe sicuramente contraria a queste spese voluttuarie. Lo potremmo consegnare anche casa per casa studiando prima le zone che possono essere più pesantemente interessate da problemi che il Comune non risolve. Anche solo il sollevarli per chiedere conto e ragione sul perché è stato considerato più importante chiedere soldi per creare una passeggiata anziché per migliorare lo stato di vita di tante famiglie d’Anguillara, può creare un movimento che disturberebbe i progetti in atto. Ciao Liliana
Chiedere i soldi senza chiedere l’opinione, è tipico di chi quella opinione ha timore.
Anguillara Sabazia necessità di un recupero di scorci poco utilizzati.
Uno di questi è il giardino dei pescatori che si è provato a rilanciare con la messa in opera di un nuovo parco giochi.
Il risultato a mio avviso non è stato esaltante, sembra che chi faccia queste cose le faccia svolgendo un compitino, senza una pianificazione e ancora di più senza amore.
Il rilancio di quel luogo meraviglioso passa anche attraverso al prolungamento della passeggiata (fatta in modo eco-sostenibile) ed alla messa in opera di un punto di ristoro che garantisca la pulizia e la sicurezza del luogo.
Buona sera
Luca flamminii
A proposito di bellezza ( e quindi di migliorare cio che bello non è ) mi vorrei riallacciare alla notizia dello spostamento del mercato del lunedì a causa dei lavori di messa a dimora di un non precisato numero di alberi.
Ora sembra che noi, in Italia, si abbia l’abitudine di fare qualcosa ( realizzare, nel caso in questione, un piazzale che svolge svariati ruoli: mercato del lunedi, spazio utilizzato da bambini e genitori per andare in bicicletta e pattini, ammassamento di persone in caso di calamità naturali, elisuperficie per evacuare feriti per incidente o in caso di calamità naturali ecc ecc) spendendo svariate migliaia di euro per poi dopo qualche anno spenderne altrettanti per smembrare quanto fatto e pagato. Va bene che i soldi sono del PNRR ma si potrebbero destinare meglio. Ad esempio ci sono zone completamente brulle senza vegetazione in cui sarebbe stato di gran lunga più utile mettere a dimora gli alberi e creare dei campi da gioco. Una fra tutte la zona delle case della 167 su via della Mainella
Ciao Renato, dove c’è attualmente il mercato verrà realizzato un bosco urbano, la cosa a me piace molto, piace molto meno invece la scelta di spostarlo a Viale Reginaldo Belloni (almeno così ci hanno detto), credo che Leda farà a breve un articolo proprio su questo. Non ti anticipo nulla.
Lo spostamento a Viale Reginaldo Belloni non sarebbe altro che il cadere dalla padella nella brace. Riguardo il bosco urbano è senza dubbio una bella cosa ma in altro contesto. Rimuovere tonnellate di asfalto ( pagato profumatamente allora ) non la vedo una buona cosa sia per la perdita economica sia per lo smaltimento che ci costerà altro denaro. Ho sentito parlare di 490.000 euro provenienti dal PNRR , capisco che ottenuti con quella motivazione non possono essere distratti su altri interventi ma credo ci sia la possibilità ( e forse il dovere morale imposto dall’evitare sprechi ) di realizzarlo in altri luoghi. Riporto l’esempio della zona 167 dove i residenti a spese loro stanno migliorando la zona con la piantumazione di alberi sparsi. Perchè non dare loro un aiuto creando lì un bosco urbano invece di lasciarli soli ancora una volta?
Perché privarci dell’unico piazzale libero e sgombro da qualsiasi oggetto o cosa per farci un bosco urbano?credo che un amministrazione capace avrebbe utilizzato quello spazio per organizzare miriadi di eventi ed il bosco lo avrebbe fatto altrove,ad esempio accanto alla cittadella del sociale.
Concordo pienamente sulla Tua riflessione!!
Mi piacerebbe sapere chi ha fatto il progetto del “Bosco Urbano” e quanto è costato (solo di progetto).
Ci sono stati altri progetti che non sono stati ritenuti idonei ad Anguillara con i fondi del PNRR?
Cosa c’è di vero sul prolungamento della passeggiata dai “sordati” al giardino pescatori (con i costi)?
Cosa c’è di vero sull’istallazione (o progetto con i costi ) di un ascensore o simile dai “sordati” alla Collegiata?
Chiedo troppo ?
Il progetto “bosco Urbano” è stato seguito per conto del Comune da un gruppo di professionisti esterni che mi sono sembrati davvero eccellenti.
Sul prolungamento della passeggiata c’è molto di vero, il Sindaco nell’ultimo consiglio vi ha fatto più volte riferimento sostenendo di aver presentato già due progetti che sono stati respinti dalla Sovrintendenza, ora è stato fatto uno sbanco davvero impressionante che non lascia presagire per me nulla di buono, la scusa è sempre quella della necessità di avere un passaggio per dei rilievi utili al consolidamento della rupe ma basta vedere quanta terra è stata mossa per capire che si è di fronte a ben altro.
L’ascensore è una vecchia fissazione della destra di questo paese.
Come ho scritto considero entrambi i progetti due amenità pari al Botox sulle labbra di Virna Lisi.