SIAMO LA PERIFERIA DELLA PERIFERIA.
(Disclaimer – alcuni eventi di cronaca in questi giorni occupano la discussione civica e le nostre energie in termini di studio, ne parleremo a tempo debito, intanto il rispetto per le Istituzioni ci impone di non pronunciarci ora).
E’ di questi giorni la notizia che nella periferia di Fiumicino, quella a ridosso di Anguillara, verrà impiantato un nuovo PARCO EOLICO.
Rinnovabili si, ma i progetti non siano “intoccabili”.
Non c’è argomento più dilaniante, per chi ha una coscienza ambientalista, dell’energia eolica.
Tutti vogliamo fare a meno del fossile, tutti vorremmo impianti rinnovabili, ma quando poi vengono realizzati vicino a casa nostra, l’atteggiamento cambia (NIMBY anche qui?).
La nostra voglia di preservare il clima si scontra in questo caso con il peggioramento estetico del nostro paesaggio quotidiano o del nostro confort acustico ed è proprio lì che comincia la crisi identitaria.
Guardiamo il progetto presentato in VIA (Valutazione Impatto Ambientale) al Ministero dell’Ambiente in questi giorni (lo trovate a questo link).
Questo progetto prevede l’installazione di sette aerogeneratori (Pale Eoliche) alti 135 metri al mozzo centrale, che sviluppano un diametro dell’area di spazzamento di 175 metri, e un’altezza massima di 220 metri.
Per intenderci, solo il mozzo centrale è già piu alto del “Pirellone” di Milano.
Per di più, i generatori CST01 e CST05 staranno ad appena poco piu di 2km di distanza rispettivamente dagli abitati di Ponton dell’Elce e di Tragliatella (che evidentemente continuano ad essere considerate zone sacrificabili).
Ma c’è un altro aspetto interessante.
Il generatore CST01 da progetto è collocato a un’altitudine di 150 m sul livello del mare. Se aggiungiamo i 220 m di altezza della pala nel momento di massima elevazione otteniamo la quota di 370 metri, che è all’incirca quella della cresta del cratere del lago sopra a Barattoli.
Fig. 2 – Dimensionamento delle Pale.
Non esattamente un oggetto mimetizzato con discrezione nel paesaggio.
Il quadro normativo sulle rinnovabili impone che la loro scelta sia basata su di un interesse pubblico prevalente.
Tuttavia, il Decreto aree idonee ha escluso le aree agricole ma, visto che la Regione non ha ancora perimetrato le aree idonee allora ecco che è possibile presentare questi progetti, in sostanza possono essere presentati perchè non è stata attuata dalla Regione una misura che ne impedirebbe la collocazione… la confusione regna sovrana.
La possibile costruzione di un parco eolico composto da 7 aerogeneratori da ubicare, al confine con le abitazioni di Anguillara Sabazia, nelle aree dell’amministrazione comunale di Fiumicino, pone interrogativi sull’incidenza di simili progetti sul nostro futuro paesaggistico, agricolo, culturale e anche turistico.
In particolare i rotori denominati 1, 4 e 5, saranno posizionati a ridosso delle case di circa 3.500 residenti, tra Ponton dell’Elce e Tragliatella, a meno di 2 km di distanza.
A questo punto nasce inevitabilmente una sequenza di domande:
– Il progetto è negoziabile?
– Si può incidere veramente sulle decisioni che verranno prese?
– Se si, come?
Facciamo una premessa.
La valutazione d’impatto ambientale prevede una fase di cosiddetta “consultazione” dove chiunque, anche i normali cittadini, può segnalare l’esistenza di criticità e quindi l’opportunità o la necessità di compiere modifiche su un progetto.
Di fatto finisce sempre così: se si segnalano vincoli ineludibili non considerati in precedenza, è sicuro che ci sarà una revisione del progetto. Ma di solito chi progetta può sbagliare tante cose, ma non la vincolistica, perché sa che su quello non si può transigere.
E allora rimangono problemi di opportunità:
- E’ possibile diminuire la taglia delle Pale (almeno le piu vicine ai centri abitati)?
- E’ possibile collocarle in contesti più lontani dai centri abitati?
- E’ possibile ridurne il numero?
- E’ possibile prevedere compensazioni (le ennesime) importanti per la cittadinanza?
Certo che è possibile!
Il problema è che per prendere in considerazione queste istanze serve una Politica forte (lasciamo a voi la valutazione della nostra); una mediazione autorevole che consenta di poter dire al proponente dell’opera che non può avere tutto quello che vuole, ma su qualcosa deve cedere.
Il nostro Comune, come quelli di Fiumicino e Bracciano, deve (dovrebbe) fare la sua parte, noi di certo la faremo, la stiamo in realtà già facendo.
Ora parliamo di tempo: il progetto è stato pubblicato per le osservazioni il 7 Agosto – Ci sono 30 Giorni di tempo per presentare le nostre (entro il 5 settembre), cerchiamo di far vedere che siamo una comunità vera, viva, e che vuole influire sul suo futuro.
Non ci sarà peggior cosa che non averci neanche provato, NOI CI PROVEREMO!
(P.S. un immenso GRAZIE al Dott. Sergio Tarsiero e al Dott. Daniele Cavallaro per contributi come quello che avete letto – sempre altissimi).
One thought on “UN GRANDE GIRAMENTO DI PALE”